Tabula IM si concentra sull'offerta di ETF legati al reddito fisso per investitori istituzionali europei. Quali tendenze e opportunità state osservando in questo settore e come avete adattato la vostra offerta per soddisfare le esigenze specifiche di questo mercato?
Quest' anno l’investitore è riuscito ad ottenere rendimenti nuovamente interessanti, relativamente all’ultimo decennio, senza cambiare la propensione al rischio che è rimasta relativamente bassa. Quasi il 90% dei flussi sul reddito fisso europeo sono infatti confluiti in ETF di titoli di Stato, obbligazioni societarie investment grade ed ETF ultrashort. Nell'ambito delle obbligazioni societarie, gli ETF obligazionari Investment Grade hanno visto afflussi pari ai livelli del 2019, mentre gli obbligazionari High Yield sono stati meno della metà dei livelli pre-COVID. Questo nonostante il fatto che l'high yield offra circa il 3% di rendimento in più dell'investment grade ed i tassi di default rimangano, per il momento, al di sotto della media di lungo periodo.Noi crediamo che siamo entrati in un nuovo regime di tassi d’interesse con i quali le economie impareranno a convivere: più la situazione attuale di tassi alti senza recessioni economiche si protrae, più quelle società che godono di forte potere di pricing avranno tempo di trasferire il costo crescente del debito al consumatore. Questo avvantaggia maggiormente le realtà investment grade, e decisamente meno per l’high yield anche se pensiamo che l’area BB e, in alcuni casi singolo B di rating creditizio, potrebbe mostrare più resilienza delle aspettative.
In questo contesto abbiamo ampliato la nostra offerta che, come sempre e dove possibile, viene allineata ai parametri dell’accordo di Parigi sul Clima, con un ETF ultrashort di obbligazioni Investment Grade sotto i 12 mesi ed uno di obbligazioni Falling Angel globali che permette di “catturare” quelle società che sono appena passate dall’Investment Grade all’ High Yield e tendono a rendere sopra il loro “fair value” in quanto ipervendute.
Quali sono le prospettive di crescita a lungo termine della consulenza finanziaria indipendente?
Se per consulenza finanziaria indipendende si intende quella fee only, allora siamo solo agli inizi. La curva di crescita tenderà ad irripidirsi almeno fino a quando non si vedrà un divieto agli inducements. Probabilmente seguirà poi una fase di consolidamento delle SCF. Inoltre, l’epocale passaggio generazionale di ricchezza dei prossimi 30 anni sarà occasione per molte famiglie per rivedere il proprio approccio al risparmio gestito e il minore importo delle pensioni INPS favorirà la propensione agli investimenti. Saranno le generazioni Millennials e Zoomers, che solo in Italia sono 15 milioni, di media molto più consapevoli e con un minimo di educazione finanziaria rispetto ai propri genitori, che contribuiranno notevolemnte alla crescita della consulenza fee only.
Nel frattempo, non aspettiamoci che la consulenza non indipendente rimanga alla finestra: alcuni gruppi bancari hanno iniziato e continueranno ad incentivare le proprie reti a spostare la clientela al modello fee only. Questo potrebbe portare gli istituti ad investire nell’ampliamento dell’offerta di prodotti “in house”: dove possibile ed economicamente conveniente, in modo organico, altriemnti anche tramite l’acquisizione di linee di business o società di gestione.
Quest' anno l’investitore è riuscito ad ottenere rendimenti nuovamente interessanti, relativamente all’ultimo decennio, senza cambiare la propensione al rischio che è rimasta relativamente bassa. Quasi il 90% dei flussi sul reddito fisso europeo sono infatti confluiti in ETF di titoli di Stato, obbligazioni societarie investment grade ed ETF ultrashort. Nell'ambito delle obbligazioni societarie, gli ETF obligazionari Investment Grade hanno visto afflussi pari ai livelli del 2019, mentre gli obbligazionari High Yield sono stati meno della metà dei livelli pre-COVID. Questo nonostante il fatto che l'high yield offra circa il 3% di rendimento in più dell'investment grade ed i tassi di default rimangano, per il momento, al di sotto della media di lungo periodo.Noi crediamo che siamo entrati in un nuovo regime di tassi d’interesse con i quali le economie impareranno a convivere: più la situazione attuale di tassi alti senza recessioni economiche si protrae, più quelle società che godono di forte potere di pricing avranno tempo di trasferire il costo crescente del debito al consumatore. Questo avvantaggia maggiormente le realtà investment grade, e decisamente meno per l’high yield anche se pensiamo che l’area BB e, in alcuni casi singolo B di rating creditizio, potrebbe mostrare più resilienza delle aspettative.
In questo contesto abbiamo ampliato la nostra offerta che, come sempre e dove possibile, viene allineata ai parametri dell’accordo di Parigi sul Clima, con un ETF ultrashort di obbligazioni Investment Grade sotto i 12 mesi ed uno di obbligazioni Falling Angel globali che permette di “catturare” quelle società che sono appena passate dall’Investment Grade all’ High Yield e tendono a rendere sopra il loro “fair value” in quanto ipervendute.
Quali sono le prospettive di crescita a lungo termine della consulenza finanziaria indipendente?
Se per consulenza finanziaria indipendende si intende quella fee only, allora siamo solo agli inizi. La curva di crescita tenderà ad irripidirsi almeno fino a quando non si vedrà un divieto agli inducements. Probabilmente seguirà poi una fase di consolidamento delle SCF. Inoltre, l’epocale passaggio generazionale di ricchezza dei prossimi 30 anni sarà occasione per molte famiglie per rivedere il proprio approccio al risparmio gestito e il minore importo delle pensioni INPS favorirà la propensione agli investimenti. Saranno le generazioni Millennials e Zoomers, che solo in Italia sono 15 milioni, di media molto più consapevoli e con un minimo di educazione finanziaria rispetto ai propri genitori, che contribuiranno notevolemnte alla crescita della consulenza fee only.
Nel frattempo, non aspettiamoci che la consulenza non indipendente rimanga alla finestra: alcuni gruppi bancari hanno iniziato e continueranno ad incentivare le proprie reti a spostare la clientela al modello fee only. Questo potrebbe portare gli istituti ad investire nell’ampliamento dell’offerta di prodotti “in house”: dove possibile ed economicamente conveniente, in modo organico, altriemnti anche tramite l’acquisizione di linee di business o società di gestione.
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