Quali sono le vostre aspettative per il prossimo Fee-Only Summit del 29 e 30 ottobre?
Anche quest’anno ci aspettiamo alta affluenza, sulla scia di quanto registrato nelle scorse edizioni. Per noi, emittenti di ETF, il Fee-Only Summit dà l’opportunità di incontrare fisicamente un gran numero di consulenti e di poter rispondere direttamente ai loro dubbi e le loro domande. Ci permette anche di continuare il percorso di education sul prodotto ETF che è fondamentale per la loro continua formazione. Negli ultimi anni abbiamo notato un incremento importante nell’utilizzo di ETF da parte degli investitori finali. I consulenti “fee-only” essendo gli utilizzatori di ETF per eccellenza rappresentano i nostri principali interlocutori per veicolare correttamente i nostri prodotti e costruire dei portafogli coerenti con i profili di rischio/rendimento.
Quali innovazioni o servizi chiave presenterete al Fee-Only Summit che potrebbero influenzare positivamente il lavoro dei consulenti finanziari?
Gli ETF a gestione attiva rappresentano una delle innovazioni che presenteremo al Fee-Only Summit. Secondo l’ultimo Global Fund Flow Report di Morningstar, i tassi di crescita degli ETF attivi a livello mondiale sono stati superiori a quelli dei fondi indicizzati tradizionali nel 2023: +37% contro + 8%, su base organica. Nati negli Stati Uniti, gli ETF attivi sono sbarcati anche in Europa dove però rappresentano ancora una nicchia (meno del 2% delle masse gestite in ETF), motivo per cui riteniamo ci sia ancora molto spazio per crescita ed innovazione in questo ambito. Franklin Templeton è stata tra i primi emittenti a sviluppare sin dal 2018 una gamma di ETF obbligazionari a gestione attiva in cui il team di gestione ha come obiettivo la generazione di sovra-rendimento rispetto al benchmark di riferimento. Non essendo vincolati ad effettuare il tracking di un indice, gli ETF attivi consentono al team di gestione di sfruttare le competenze e la ricerca, inclusa quella lato ESG, per implementare le migliori idee di investimento all’interno del portafoglio. Alla luce dell’ottimo riscontro ricevuto dai nostri clienti, negli anni abbiamo continuato ad ampliare la nostra gamma di ETF a gestione attiva, per coprire altre asset class e altri bucket di duration, in modo da fornire ai clienti un toolkit completo. La consulenza finanziaria è in continua evoluzione, pertanto in Franklin Templeton abbiamo provato ad immaginare le sembianze che potrà assumere il portafoglio del futuro. Il portafoglio futuro potrà essere costruito tenendo conto delle necessità specifiche dell’investitore. Queste necessità possono andare oltre quelle finanziarie, comprendendo le necessità sociali e personali di una persona, aiutando l’investitore a sentirsi più allineato al proprio portafoglio. La tokenizzazione dovrebbe consentire di includere nel portafoglio nuove opzioni di investimento, ad esempio asset culturali quali arte, musica, giochi, film, moda e articoli da collezione. Un portafoglio che comprenda questi aspetti dovrebbe riposizionare l’importanza del portafoglio d’investimento, che invece di limitarsi ad affiancare la vita di un investitore diventerebbe un facilitatore fondamentale delle sue attività quotidiane. Infine in Franklin Templeton non tralasciamo la formazione professionale, che eroghiamo tramite la nostra FT Academy, su vari temi tra cui i bias comportamentali, per fornire ai consulenti finanziari gli strumenti adeguati per svolgere al meglio la propria attività e rendere più efficaci le modalità di comunicazione. Tra i moduli formativi che hanno suscitato maggiore interesse segnaliamo quelli che mettono a fuoco specifici target, come i millenial e le donne over50, analizzando i bisogni specifici di questi segmenti di clientela.